mercoledì 28 dicembre 2016

Si inaugura il "Gigli Festival" a Roma con il Belcanto nella Musica Sacra


"NATIVITA' E MUSICA SACRA NEL BELCANTO"
nessun titolo sarebbe potuto essere più adatto per sancire un'altra nascita: quella del "Gigli Festival".

Il concerto si svolgerà a Roma, nella chiesa di San Giuseppe sulla Via Nomentana 
(poco distante da Porta Pia), alle ore 20,00.

Ecco i protagonisti: i Maestri di Belcanto Italiano ®:
Astrea Amaduzzi, Soprano e Mattia Peli, Maestro all'organo.
Ospiti dell'evento tre voci femminili: la giovanissima Marta Pacitici (Alto), Francesca Castorri (Soprano) e Flora Barillaro (Alto).

Ricco e suggestivo il programma, con due omaggi musicali dedicati a Beniamino e Rina Gigli:

Prima parte :

Verdi - "Ave Maria" (dall'Otello) - omaggio a Rina Gigli
Rossini - O salutaris hostia, dalla "Petite Messe solennelle"
Haendel - Pifa (Pastoral Symphony) e Duetto "He shall feed His flock like a shepherd", dall'oratorio "Messiah"
Mozart - Laudate Dominum, dai "Vesperae solennes de confessore", K. 339
Gratiani - Mottetto a voce sola per la natività, "Pastores dum custodistis"

Seconda parte :

Fauré - Pie Jesu, dal "Requiem" op.48
Bach - Agnus Dei, dalla "Messa" in si minore, BWV 232
Verdi - "La vergine degli angeli" (da "La forza del destino")
Pergolesi - Fac ut portem, dallo "Stabat Mater"
Pergolesi - Quando corpus morietur, dallo "Stabat Mater"
Schubert - Ave Maria
Franck - Panis angelicus
Gounod-Bach - Ave Maria
Adam - Cantique de Noël (Minuit, Chrétiens)


Il concerto è il primo evento, in senso assoluto, dell'unico Festival dedicato al nome di Gigli ufficialmente approvato e sostenuto sia dalla famiglia del grande tenore che dalle principali associazioni nazionali gigliane:

Associazione "Beniamino Gigli Junior" - Roma
Associazione "Beniamino Gigli" - Recanati
Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" - Recanati

Il Festival nasce dal desiderio della famiglia Gigli e delle associazioni gigliane di inserire all'interno di una prestigiosa "vetrina artistica" una effettiva, reale qualità: in altre parole, gli artisti che saranno chiamati ad esibirsi all'interno del Gigli Festival dovranno rispondere a standard qualitativi molto alti, siano essi studenti, professionisti o principianti.
Gigli è stato uno dei più grandi artisti lirici di tutti i tempi, ragion per cui chi andrà a rappresentarlo, in Italia e nel mondo dovrà possedere un valore artistico effettivo.

Saranno presto aperte le sottoscrizioni per la campagna di adesione al "Gigli Festival" 2017.

Grande novità del Gigli Festival è il suo carattere di ampio respiro nazionale ed internazionale, dunque, come specificato nel logo stesso, un Belcanto Italiano ® (anch'esso marchio garante di altissima qualità) - come "Opera on Tour", che sia dunque "ambasciatore" della migliore italianità nel mondo.

Un vero regalo e augurio di buon anno nuovo a tutti gli amanti della grande Opera Italiana!








sabato 10 dicembre 2016

Concerto degli Allievi del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati - giugno 2016

Il 23 giugno 2016, alle ore 21,00, nella splendida cornice del Teatro "La Rondinella" di Montefano (MC) si è svolto il Concerto degli Allievi del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati.



Sul palcoscenico concepito dallo stesso progettista della Fenice di Venezia, si sono succeduti, assieme alla Maestra Astrea Amaduzzi, Soprano, e Mattia Peli, Maestro al Pianoforte:
Erik Schuett, giovanissimo Controtenore di soli 12 anni (USA)
Aliya Beisenova, Soprano (Kazakistan)
Mauricio Trejo, Tenore (USA)
Mariana Anzaldo Navarro, Mezzosoprano (Messico).

Gruppo di studio della Masterclass del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano di Recanati - 13 -24 giugno 2016

In un percorso di studio breve ma intenso, tutti gli Allievi hanno migliorato le loro potenzialità tecniche ed espressive, aspirando a quella perfezione raggiunta da Gigli, ed il saggio-concerto stesso è stato inteso, più che come pura esibizione, come importante momento didattico di confronto con il Pubblico e con i Docenti, e con le proprie reali capacità.


 
Il Centro Studi per il Belcanto Italiano ® di Recanati e l'Associazione "B. Gigli" di Recanati sono istituzioni sostenute e approvate dalla famiglia Gigli, e il loro scopo è la divulgazione del messaggio artistico del grande Tenore italiano, assieme allo studio del Belcanto Italiano dal punto di vista storico e tecnico, attraverso l'organizzazione di seminari, convegni, concerti ed eventi culturali.


 
Fondamentale il prezioso patrocinio del Sindaco di Montefano Carlo Carnevali, e di tutto il Comune, e il supporto di Pierluca Trucchia, che, come Presidente dell'Associazione "B. Gigli" di Recanati, ha anche presentato il prestigioso evento.
















I Maestri del Seminario di Belcanto italiano, Astrea Amaduzzi e Mattia Peli in concerto

sabato 3 dicembre 2016

Nel ricordo di Gigli per la rinascita del vero Belcanto Italiano - Roma, 30 novembre 2016

Il Soprano Astrea Amaduzzi accompagnata dal M° Mattia Peli durante il Concerto Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Roma 30 novembre 2016 - Ricordando Gigli

"Quando Beniamino Gigli jr. mi ha chiesto di suggerirgli un luogo dove poter ricordare con un concerto la scomparsa del suo grande nonno, grande tenore italiano, mi sono immediatamente attivata telefonando a tutti i miei più cari amici di Roma; tra tutti mi ha risposto soltanto una persona, che era in contatto con il Rettore di una chiesa sita in piazza Buenos Aires; mi sono subito messa in contatto con lui ed è stato piuttosto semplice trovare un accordo sulla location. Ho richiamato il nipote di Gigli, e lui mi ha subito manifestato una fortissima sorpresa e mi ha risposto che si trattava sicuramente della Chiesa Nazionale Argentina, luogo dove 59 anni fa fu dato l'estremo addio a Gigli.

Immaginate la mia meraviglia quando dopo un rapido controllo ho constatato io stessa che la chiesa era proprio quella! La stessa dove, Giacomo Lauri-Volpi, chiamato da Rina Gigli cantò per le esequie del nostro tenore; la stessa dove il nostro Beniamino negli ultimi anni di vita si recava per intonare melodie celesti, ricordando il suo inizio, quando era un fanciullo tra i Pueri Cantores diretto dal Maestro Lazzarini della Santa Casa di Loreto". Questo il racconto del Soprano Astrea Amaduzzi, fondatrice di "Belcanto Italiano ®"

 
 
Il Soprano Astrea Amaduzzi canta in omaggio a Beniamino Gigli "Pietà, Signore"
di Alessandro Stradella - Mattia Peli, organo
Esecuzione live tratta dal Concerto di musica sacra "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa Nazionale Argentina - 30 novembre 2016


E così, l'Associazione Beniamino Gigli, la Fondazione Mercadante, il Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® Beniamino e Rina Gigli, l'Associazione Domenico Cortopassi e l'Associazione Beniamino Gigli junior si sono strette in un saluto accorato fatto tutto di musica. I protagonisti sono stati :

la giovanissima Marta Pacifici che ha dato voce a tutti i "Pueri Cantores" d'Italia, (non dimentichiamo che Gigli prima di iniziare a studiare come tenore, cantò per ben 10 anni come voce bianca sotto la guida del Maestro della Cappella Musicale della Santa Casa di Loreto).

Il Soprano Astrea Amaduzzi in duetto con la giovanissima Marta Pacifici (al centro), Allieva di Belcanto Italiano ®. All'organo il M° Mattia Peli

Il Soprano Astrea Amaduzzi in duetto con Marta Pacifici, Allieva di Belcanto Italiano ®

Roma 30 novembre 2016, il Soprano Astrea Amaduzzi in duetto con l'Allieva di Belcanto Italiano ® Marta Pacifici

La splendida voce di Giuseppe Morrone ha rappresentato quell'ideale della voce di tutti i Tenori che anelano alla perfezione che fu incarnata dal grande Gigli.

 
César Franck - "Panis angelicus" - Giuseppe Morrone, tenore - Mattia Peli, organo
Esecuzione Live, tratta dal Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - 30 novembre 2016, Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata in Piazza Buenos Aires


Il Tenore Giuseppe Morrone, Allievo di Belcanto Italiano ®, accompagnato dal M° Mattia Peli durante il concerto dedicato a Beniamino Gigli - Roma 30 novembre 2016 - Chiesa nazionale Argentina
Il Tenore Giuseppe Morrone, Allievo di Belcanto Italiano ®  - Roma 30 novembre 2016

Il Tenore Giuseppe Morrone, Allievo di Belcanto Italiano ®, accompagnato dal M° Mattia Peli durante il concerto dedicato a Beniamino Gigli - Roma 30 novembre 2016 - Chiesa nazionale Argentina-

A rappresentare lo squisito fraseggio della tecnica belcantistica italiana, l'applauditissimo Soprano Astrea Amaduzzi, cofondatrice del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati.

Il Soprano Astrea Amaduzzi, fondatrice di Belcanto Italiano ® - Roma, 30 novembre 2016

 
Il Soprano Astrea Amaduzzi canta il Salve Maria di Saverio Mercadante - Mattia Peli, organo
Esecuzione live tratta dal Concerto di musica sacra "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016

Il Soprano Astrea Amaduzzi accompagnata dal M° Mattia Peli durante il Concerto Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Roma 30 novembre 2016 - Ricordando Gigli


Il Soprano Astrea Amaduzzi durante il Concerto che si è svolto il 30 novembre 2016 presso la Chiesa Nazionale Argentina "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano"
Il Soprano Astrea Amaduzzi, fondatrice di Belcanto Italiano ®

Maestro all'organo e concertatore, il Direttore d'orchestra Mattia Peli, Presidente del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli".

Il M° Mattia Peli all'organo e in secondo piano da sinistra i nipoti di Gigli, Luigi Vincenzoni e Beniamino Gigli Jr
Il Soprano Astrea Amaduzzi e il M° Mattia Peli nella cantoria dove Giacomo Lauri - Volpi fu chiamato da Rina Gigli per cantare alle esequie di Beniamino Gigli

Il Soprano Astrea Amaduzzi e il M° Mattia Peli nella cantoria dove Giacomo Lauri - Volpi fu chiamato da Rina Gigli per cantare alle esequie di Beniamino Gigli

L'evento è stato promosso e seguito anche da Pierluca Trucchia, Presidente dell'Associazione "Beniamino Gigli" di Recanati.

Una foto di gruppo dopo il concerto del 30 novembre 2016 - Ricordando Beniamino Gigli; da destra: Pierluca Trucchia, Presidente dell'Associazione "Beniamino Gigli" di Recanati, il nipote di Gigli Luigi Vincenzoni, gli Allievi di Belcanto Italiano ®, Marta Pacifici (Alto) e Pietro Morrone (Tenore), il M° Astrea Amaduzzi, il Dott. Beniamino Gigli Jr, nipote di Gigli e Mattia Peli, Direttore d'orchestra e Pianista

Splendida la partecipazione di nomi illustri:
oltre ai due nipoti del grande tenore italiano, Beniamino Gigli jr. e Luigi Vincenzoni, la discendentedi Saverio Mercadante, dirigente dell'omonima Fondazione, la Sig.a Romana Mercadante di Altamura, Rocco Milano della "Arts Planet" e Fondazione FIASS, Renzo Fedri, discendente di una illustrissima stirpe tra i più acclamati organari d'Italia e nipote di Dino Fedri, Direttore d'orchestra e già Pianista di Beniamino Gigli, Massimo Cortopassi, nipote di Domenico Cortopassi, Compositore e  Direttore d'orchestra che ha diretto lo stesso Gigli.
Beniamino Gigli jr con il M° Astrea Amaduzzi, Soprano e fondatrice di Belcanto Italiano ® - Roma, 30 novembre 2016 - Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano"


 Beniamino Gigli jr. sulla tecnica vocale del soprano Astrea Amaduzzi
- Roma, 30 novembre 2016
Dichiarazione fatta a conclusione del Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano
- Ricordando Beniamino Gigli" a 59 anni dalla sua scomparsa.


Beniamino Gigli jr con il M° Astrea Amaduzzi, Soprano e fondatrice di Belcanto Italiano ® - Roma, 30 novembre 2016 - Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano"

Il nipote di Beniamino Gigli, Luigi Vincenzoni, legge versi di Leopardi - Roma, 30 novembre 2016



 I nipoti di Gigli, Beniamino Gigli jr. e Luigi Vincenzoni, ricordano il tenore Beniamino Gigli scomparso il 30 novembre 1957 - Testimonianze date nella pausa, tra la prima e la seconda parte, del Concerto commemorativo "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - a 59 anni dalla scomparsa del celebre tenore recanatese - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016

Romana Mercadante di Altamura, a rappresentare l'omonima Fondazione (al centro) con il M° Mattia Peli e il Soprano Astrea Amaduzzi - Roma, 30 novembre 2016, Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano"

 
Luigi Vincenzoni, nipote di Gigli, accanto al M° Astrea Amaduzzi, in occasione del Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano", ricorda commosso le esequie di Gigli, che si svolsero 59 anni fa nella stessa Chiesa Nazionale Argentina - Roma, 30 novembre 2016


Importante contributo della presenza della famiglia Gigli, durante il concerto. Da sinistra: Asia Gigli, e i nipoti di Gigli Luigi Vincenzoni e Beniamino Gigli jr con la moglie


Il Dott. Beniamino Gigli con la fondatrice di Belcanto Italiano ®, il M° Astrea Amaduzzi

Il Soprano Astrea Amaduzzi con il M° Mattia Peli -  Roma, 30 novembre 2016 - Concerto Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano

Il Maestro Mattia Peli con Renzo Fedri, nipote di Dino Fedri, Pianista di Gigli e Direttore
 

Un vero trionfo della storia dell'eccellenza italiana nel mondo!

Ricco il programma eseguito:

Concerto di musica sacra "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano"
ricordando Beniamino Gigli

PRIMA PARTE

Frescobaldi - Ricercare "con l'obbligo di cantar la quinta parte senza toccarla" (Sancta Maria)
Monteverdi - Laudate Dominum (Selva morale et spirituale)
Schubert - Ave Maria
Rossini - O salutaris hostia
Stradella - Pietà, Signore
Pergolesi - Quando corpus morietur (Stabat Mater)
Cortopassi - Ave Maria

Gounod-Bach - Ave Maria
Franck - Panis angelicus
Mercadante - Salve Maria
Bellini - Angiol di pace
Mozart - Et incarnatus (Messa in Do minore)
Haendel - Rejoice greatly (Messiah)


Roma, 30 novembre 2016, il caloroso pubblico di Belcanto Italiano ®

Come bis è stato eseguito l'Inno "Ave generosa" di Hildegard von Bingen; quest'ultimo brano è stato intonato dalla cantoria della splendida Chiesa Nazionale Argentina, nello stesso posto e con lo stesso organo dove Gigli stesso era solito cantare e dove, 59 anni fa, Giacomo Lauri-Volpi fece risuonare la sua voce con il Salve Maria di Mercadante e Pietà Signore di Stradella, come estremo saluto al grande Beniamino.

Il Soprano Astrea Amaduzzi e il Maestro Mattia Peli salutano il pubblico, dopo il bis, dalla stessa cantoria da cui cantava Gigli e dalla quale Giacomo Lauri - Volpi intonò Mercadante e Stradella per dare l'estremo saluto al grande Beniamino


Foto di gruppo dopo il concerto Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano, al centro Beniamino Gigli jr con gli interpreti. Da sinistra il M° Mattia Peli, il Soprano Astrea Amaduzzi, il Tenore Giuseppe Morrone e la giovanissima Marta Pacifici (Alto)


I Maestri di Belcanto Italiano ®  - Astrea Amaduzzi, Soprano, e Mattia Peli, Direttore d'orchestra e Pianista
 
Questo Concerto non è voluto essere soltano un ricordo del passato, ma anche e soprattutto un nuovo inizio per l'Opera italiana e per la sua più autentica scuola; difatti le Associazioni Gigliane presenti hanno sancito la nascita del "Gigli Festival - Belcanto Italiano ® Opera on Tour" che sarà ufficialmente presentato il 6 gennaio 2017 a Roma, con un concerto dedicato alla Musica Sacra nella Chiesa di San Giuseppe in Nomentana.

Un autentico "dono" per tutti gli amanti dell'Opera e del Belcanto Italiano nel mondo.

Un augurio sincero di gioia per un 2017 ricco di gioia e di musica - La Redazione di Belcanto Italiano ®

Il Soprano Astrea Amaduzzi ringrazia il pubblico e il M° Mattia Peli

Il Tenore Giacomo Lauri-Volpi canta alle esequie di Beniamino Gigli, nella Cantoria della Chiesa Nazionale Argentina di Roma



BENIAMINO GIGLI E DINO FEDRI, LONDRA 1955
  


 Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016 (1)
Estratti audio-video dal concerto di musica sacra in commemorazione di Beniamino Gigli con musiche di:
Frescobaldi, Monteverdi, Stradella, Haendel, Pergolesi, Mozart, Schubert, Rossini, Bellini, Mercadante, Gounod-Bach, Franck, Cortopassi


Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016 (2)



 Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016 (3)



 Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata, in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016 (4)
 



Presentazione del Concerto "Dalla Schola Cantorum al Belcanto Italiano - Ricordando Beniamino Gigli" - Roma, Chiesa nazionale argentina dell'Addolorata,
in piazza Buenos Aires, 30 novembre 2016
Soprano, Astrea Amaduzzi - Alto, Marta Pacifici
Tenore, Giuseppe Morrone - Organo, Mattia Peli

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sabato 9 luglio 2016

La voce dell'Infinito festeggia Gigli e Leopardi

Il Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati ha festeggiato assieme al Centro Studi Leopardiani, all'Associazione "Beniamino Gigli", nell'Auditorium del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura di Recanati, i versi del grande Giacomo Leopardi musicati da Amilcare Zanella.
"L'Infinito" del grande poeta dell'  "ermo colle" fu scritto per Beniamino Gigli ed eseguito per la prima volta  nel 1929 dal grande tenore.

Beniamino Gigli mentre prova con Amilcare Zanella, il compositore musicale del poema L'INFINITO di Leopardi, al pianoforte
Gli organizzatori della manifestazione hanno voluto che dopo tanti anni fosse di nuovo possibile ascoltare questo poema sinfonico-corale ed hanno chiesto per questo la collaborazione dell'Associazione Gigli e del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® di Recanati.

Gigli canta Zanella - L'INFINITO (Recanati, 1937)
 
L'esecuzione per Canto e Pianoforte, prima mondiale per una voce di soprano, scelta anche per rendere omaggio al centenario della nascita di Rina Gigli avvenuta nel 1916, è stata ascoltata da un attento uditorio il 22 giugno 2016 e il pubblico ha molto apprezzato questa raffinata composizione. Oltre al brano di Zanella sono stati eseguiti altri brani operistici di compositori cari a Leopardi, hanno così preso vita, dalla voce del soprano Astrea Amaduzzi, Norma, Il Barbiere di Siviglia, Il Turco in Italia e infine Ines de Castro con celebri titoli quali "Casta diva" di Bellini, "Il vecchiotto cerca moglie"e "Non si dà follia maggiore" di Rossini e "Cari Giorni" di Persiani.

Il Soprano Astrea Amaduzzi all'Auditorium del Centro Mondiale della Poesia
 
Tutti hanno infine potuto ascoltare le note di Zanella, e il librarsi della voce poetica di Leopardi ricordare come con in un immaginario viaggio nel tempo, la meravigliosa arte del Belcanto Italiano di Beniamino Gigli, che senza dubbio è stata una delle più splendide, famose e acclamate voci liriche del XX Secolo.

Il Duo Amaduzzi Peli in concerto al Centro Mondiale della Poesia di Recanati, 22 giugno 2016
 
 
Eccellenti anche gli interventi dei relatori, il Presidente del CNSL Dott. Fabio Corvatta, del Rettore dell'Università Don Giovanni Simonetti Prof.ssa Aurora Mogetta e del Dott. Sergio Beccacece, che ha narrato in modo appassionato e competente la storia de l'Infinito di Zanella. Spigliata e preziosa la presentazione di Nikla Cingolani e simpaticissimo l'intervento di Pierluca Trucchia, presidente dell'Associazione Gigli di Recanati con la canzone "Non ti scordar di me".

Pierluca Trucchia, Presidente dell'Associazione Beniamino Gigli di Recanati presenta il Duo Amaduzzi Peli durante il Concerto dedicato a Gigli e Leopardi il 22 giugno 2016

Da sinistra: il Dott. Sergio Beccacece, il M° Mattia Peli con lo spartito di Zanella, il
soprano Astrea Amaduzzi, la giornalista Nikla Congolani
 
La Prof.ssa Aurora Mogetta
 
La trascrizione del complesso poema sinfonico "L'Infinito" di Amilcare Zanella è stata realizzata dal M° Mattia Peli, Pianista e Direttore d'orchestra, affiancato poi dal Soprano Astrea Amaduzzi durante l'esecuzione del brano, la cui partitura è stata gentilmente fornita, su interessamento del Sig. Tanoni, dal Centro Studi Leopardiani di Recanati.


Un ringraziamento va dunque a tutti gli organizzatori e al M° Mattia Peli per l'accurato e complesso lavoro di trascrizione.

22 giugno 2016 - Il Maestro Mattia Peli, autore della trascrizione de L'Infinito di Amilcare Zanella, Poema sinfonico-corale scritto per Beniamino Gigli nel 1929

 
"L'Infinito di Zanella" con firma autografa di Gigli
 
Cartolina del Centenario leopardiano 1837-1937 viaggiata il 30 luglio 1937. Al retro 6 righe autografe a matita di Amilcare Zanella <<Le invio un cordiale saluto da Recanati ove dirigerò, stasera, il mio Infinito (su versi di Leopardi) cantati da Beniamino Gigli, in occasione del Centenario Leopardiano Amilcare Zanella.>>
 

APPENDICE: Analisi de "L'INFINITO" di Giacomo Leopardi musicato da Zanella
- a cura del M° Mattia Peli -

Sappiamo che il celebre poema di Leopardi, “L’infinito”, musicato da Amilcare Zanella fu composto per Tenore solista, Coro e Grande Orchestra sinfonica ed eseguito per la prima volta al Colle dell’Infinito da Beniamino Gigli il 25 agosto 1929 e poi ancora il 29 giugno del 1937, in un concerto di beneficenza al Teatro Persiani di Recanati, con orchestra e coro, diretto dallo stesso Zanella, per un totale di 150 esecutori.

Dalla partitura che mi è stata fornita dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, tramite l’interessamento di Pierluca Trucchia, Pres. dell’Ass. Gigli di Recanati, ho tratto e realizzato, per l’occasione dell’imminente Concerto dedicato a Leopardi e Gigli, una versione per voce e pianoforte. 

"Sempre caro mi fu" - incipit vocale del Poema "L'Infinito" musicato da Zanella per Beniamino Gigli
La partitura, che prevede un’orchestrazione fatta di archi, legni e ottoni, e percussioni, in cui spiccano, per interesse timbrico, strumenti particolari come il Corno inglese, la Celesta e l’Arpa,  si presenta come una breve, grande pennellata sonora vocale-orchestrale, partendo da un Andantino in un apparente fa minore, con poche battute d’introduzione orchestrale che creano l’atmosfera nella quale la voce tenorile espone il tema iniziale sulle parole “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”. 

Arriviamo poi ad un Allegretto agitato alle parole “ove per poco il cor non si spaura” che apre una breve sezione centrale in si bemolle minore ricca di effetti, da parte dell’orchestra (con trilli, tremoli “al ponticello” per gli archi e “con sordina” per i corni, e veloci scale cromatiche ascendenti e discendenti nei legni) e del coro (con l’esecuzione di una quinta vuota “a bocca chiusa” in cresc. dim. sull’esclamazione “Uh! Uh!”), davvero onomatopeici del vento, proprio alle parole “E come il vento odo stormir tra queste piante”. Si passa subito dopo ad un “Solenne” alle parole “E mi sovvien l’eterno” che ritorna indietro verso un fa, ma questa volta, maggiore in tempo “Adagio”, alle parole “Così tra questa immensità” che costituisce la parte conclusiva. In questa ultima parte, Zanella dà libero sfogo all’arpa, usata in precedenza più con accordi normali ed effetti di suoni diafani in armonico o tremoli e glissandi, usata invece qui alla fine con ampi arpeggi rimarcanti la melodia finale. 

Il finale vede il vero ingresso del coro che Zanella fa interagire con il tenore solista, prima separatamente, e poi unendo solista e coro alle parole “e il naufragar m’è dolce”. Dopo l’ascesa del tenore al La acuto in crescendo sulle parole “in questo mar” v’è la coda del poema musicato, nel quale il solo coro ripete le parole “in questo mar” con la prescrizione “dolce” e “dolcissimo”, passando più o meno velocemente e cromaticamente da accordi di tonalità maggiori enigmatiche e lontane tra loro, come fa, la, do, mi bemolle, la bemolle, fa, re, e di nuovo fa, ed il pezzo sfuma così in modo piuttosto pittorico verso un “infinito” silenzio, con gli ultimi rintocchi dell’arpa su un tipico accordo finale di fa maggiore con la sesta aggiunta, arcaico ed orientaleggiante (usato ad es. da Mahler nel suo “Canto della terra”).

A livello stilistico, è una composizione, seppur all’orecchio apparentemente tonale, in realtà neo-modale, in quello stile arcaico comune a molti compositori anche italiani dell’epoca. Direi che assomiglia molto a quelle atmosfere mistiche di Ernest Bloch, ma anche di Riccardo Zandonai con evidenti rimandi a Debussy (come ad es. all’inizio alle parole “il guardo esclude” dove Zanella utilizza in orchestra la scala debussiana per toni interi ed anche per le atmosfere armoniche e timbriche del finale con orchestra e coro trattate in un modo onomatopeico che ricorda molto il brano sinfonico-corale “Sirene” di Debussy) ed anche a Richard Strauss alle parole “e il naufragar m’è dolce”.

A livello vocale, si notano punti molto adatti alla vocalità di Gigli come il diminuendo filato sul sol bemolle acuto sulla parola “orizzonte”, o le note lunghe che esigono un grande controllo di fiato su acuti tenuti come sol e la bemolle, nella parte in cui il coro si unisce al solista, ma anche le tenorate come il “tenuto” sul la bemolle acuto sulla parola “sovvien” o nel finale l’impeto canoro tenorile della melodia ascendente prima verso il sol acuto, poi verso il la acuto, fortemente accentata, alle parole “in questo mar”.

Il Duo Amaduzzi Peli durante il Concerto dedicato a Gigli e Leopardi - Recanati 22 giugno 2016

Nella mia trascrizione per voce e pianoforte, chiaramente la parte melodica del tenore rimane immutata per il soprano (spostandosi ovviamente all’ottava superiore), mentre il mio intervento è stato quello di approntare una versione che racchiudesse nel solo pianoforte tutti i possibili effetti orchestrali e corali presenti nell’originale partitura, e direi che ho raggiunto un buon equilibrio in questo. Nell’insieme, considerando diverse affinità tra la voce del tenore e quella del soprano, e la possibilità polifonica e di più timbri tra le note gravi, medie ed acute del pianoforte, l’effetto ultimo esecutivo è soddisfacente anche per soprano e pianoforte appunto, mantenendo certe possibilità orchestrali anche nel solo pianoforte e spostando questo poema sinfonico vocale alla dimensione più intima della lirica da camera