L'11 settembre del 1799 è una data importante per il Bel Canto
italiano: nasceva infatti nell'amena cittadina marchigiana di Recanati
(ove solo un anno prima era nato anche il celebre poeta Giacomo
Leopardi) il più famoso e valente musicista recanatese, violinista e
compositore di fama internazionale, GIUSEPPE PERSIANI (Recanati, 11
settembre 1799 – Parigi, 13 agosto 1869), la cui opera maestra fu "Ines
de Castro".
Nello quartiere di Castelnuovo (lo stesso quartiere
nel quale nacque più tardi, il 20 marzo 1890, anche il celeberrimo
tenore Beniamino Gigli) è posta un'inscrizione sulla casa natale di
Persiani. Da notare pure che a pochissimi metri si trova la Cattedrale
di San Flaviano, nella quale crebbe il ragazzino Gigli, "cantore
solista" per ben dieci anni tra i "Pueri Cantores" di Recanati.
Lapide commemorativa posta sulla facciata della casa natale di Giuseppe Persiani (Recanati) |
E’ doveroso ricordare la serie di concerti che il grande tenore recanatese Beniamino Gigli eseguì al Teatro Persiani:
1915 (settembre) concerto di beneficenza;
1927 (31 luglio – 11 agosto) "La Bohème";
1937 (29 giugno) concerto di beneficenza.
1942 (10 novembre) concerto (Op. Ass)
Il Teatro Persiani a Recanati |
La realizzazione del Teatro Persiani fu promossa dal gonfaloniere
Monaldo Leopardi (padre di Giacomo), detto il Goldoni delle Marche, con
il manifesto-programma dell’8 febbraio 1823 e firmata dall’architetto
Tommaso Brandoni. Dopo varie vicissitudini e diatribe che ne ritardarono
la costruzione, quando il 7 gennaio 1840 il Teatro Nuovo fu aperto al
pubblico la cittadinanza riconobbe infine a Monaldo il merito di essere
stato “Primo motore de le patrie scene”. La sala disegnata dal Brandoni
prevedeva la curva a ferro di cavallo e quattro ordini di palchi, come
preventivato nel manifesto-programma. La prima rappresentazione per
l’apertura del nuovo Teatro di Recanati, nel Carnevale del 1840,
dedicata ai Signori Condomini della Congregazione della Società del
Teatro di Recanati, fu l’opera “Beatrice di Tenda” di Vincenzo Bellini.
Seguirono "Il Furioso all'isola di San Domingo" e "L’elisir d’amore" di
Donizetti. Direttore d’orchestra fu Giuseppe Bonfiglioli di Medicina,
primo violino della città di Recanati e primo maestro della scuola di
musica istituita dal Comune di Recanati nel 1837. Prima donna fu Teresa
Asdrubali di Ancona, soprano, che eseguì, tra l’altro, un pezzo
dell’Ines de Castro del maestro Persiani.
Carnevale 1840 - inaugurazione del Teatro Persiani |
In Piazza Giacomo Leopardi, sotto i portici, troviamo una lapide commemorativa sulla quale si può leggere:
Giuseppe Persiani
Recanati, Mc 1799 - Paris, F 1869
Piazza Leopardi (Comune) - Recanati, MC :
MDCCXCIX-MDCCCLXIX
GIUSEPPE PERSIANI RECANATESE
POVERO E FORTE
NELLA LOTTA PER LA VITA
TEMPRÒ IL CARATTERE E L'INGEGNO
E LA ISPIRATA ANIMA TRASFUSE
NELL'ARTE DEI SUONI
_________
CON DANAO EUFEMIO DI MESSINA INES DE CASTRO
INTERPRETI LA SUA FANNY E LA MALIBRAN
IN ITALIA E FUORI
DELLA GLORIOSA ERA ROSSINIANA
APPARVE BEN DEGNO
_____
I CONCITTADINI
NELL'AGOSTO MCMIV
VOLLERO ONORATO IL SUO NOME
Dal 1829 la figura umana ed artistica del Persiani si legherà per tutta
la vita a quella del soprano Fanny Tacchinardi (Roma, 4 ottobre 1807 –
Parigi, 3 maggio 1867) interprete del belcanto e in particolare delle
opere di Rossini, Bellini, Donizetti e del primo Verdi. Figlia del
celebre tenore toscano Nicola Tacchinardi con il quale studiò canto, fu
prima interprete assoluta di "Lucia di Lammermoor" di Donizetti e moglie
di Giuseppe Persiani, che sposò nel 1829, del quale, oltre la Ines,
interpretò altre sue opere liriche, come "Danao re d'Argo" del 1827 e
"Il fantasma" del 1843.
Sul successo del Danao esiste la testimonianza di Giacomo Leopardi,
concittadino e quasi coetaneo di Persiani, il quale si trovava in quel
periodo a Firenze: pur non avendo visto l’opera, ne diede buona notizia
alla sorella Paolina in una lettera del 7 luglio 1827 : "l'entusiasmo
destato dal Persiani è verissimo. Ho sentito parecchi intendenti e
dilettanti dire che Persiani è un genio straordinario".
Danao re d'Argo del Compositore Giuseppe Persiani - (manoscritto) |
Anche il padre di Fanny, Nicola
Tacchinardi (Livorno, 3 settembre 1772 - Firenze, 14 marzo 1859), oltre
ad essere stato uno dei più grandi interpreti dell' "Otello" di Rossini,
fu interprete di opere di Persiani quali "Attila in Aquileia" al Teatro
Ducale di Parma nel 1827 e "Gastone di Foix" alla Fenice di Venezia
sempre nel 1827. Ci ha lasciato, tra l'altro, un suo breve trattato di
importanza capitale, intitolato "Dell'opera in musica sul teatro
italiano e de' suoi difetti", Firenze, presso Giovanni Berni, 1833, nel
quale saggio tratta sia di tecnica vocale che di arte scenica.
"Ines de Castro" di Giuseppe Persiani venne rappresentata in moltissimi teatri italiani ed esteri, dal 1835 al 1843:
1835: Napoli (San Carlo), Ancona (T. delle Muse), Lucca, Palermo (S. Carolino)
1836: Genova (Carlo Felice), Roma (Apollo), Firenze (Alfieri), Bologna (Comunale), Padova, Modena
1837: Trieste, Piacenza, Venezia (Fenice), Torino (Regio), Milano (Scala), Corfù, Zante, Lugo, Rovigo
1838: Brescia, Ferrara, Rimini, Pisa, Bologna (Comunale), Faenza, Siena, Iesi
1838-39: Parma
1839: Parigi (T. Italiano)
1840: Padova, Macerata, Londra (T. Italiano), Assisi
1841: Parigi (T. Italiano), Città di Castello, Pesaro, Arezzo
1841-42: Catania,
1842: Ferrara, Forlì
1843: Firenze (T. Piaz. vecchia)
Dopo
la Malibran, creatrice del ruolo nel 1835, e oltre la
Tacchinardi-Persiani che rese celebre l'opera in Italia e all'estero,
altre interpreti dell'epoca del ruolo di Ines furono Carolina Ungher
(Ancona e Palermo), Rita Gabussi (Parma e Firenze), Amalia Schutz-Oldosi
(Torino e Padova) e Sabina Heinefetter (Milano).
L’ultima rappresentazione documentata dell’opera nel XIX secolo avvenne a Malaga nel 1851.
Recite di Ines di Persiani con Fanny Tacchinardi :
Teatro Comunale di Bologna, 21 maggio 1836 -
Modena, giugno 1836 -
Teatro La Fenice di Venezia, carnevale 1837 -
Teatro Italiano di Parigi, 24 dicembre 1839 -
Her Majesty’s Theatre di Londra il 30 maggio 1840
Grazie
alle ricerche musicologiche curate da Paolo Santarelli, che hanno
riportato in luce l'esistenza dello spartito della seconda versione di
"Ines de Castro", è stato così possibile rieseguire lo scorso anno (nel
centenario della nascita di Rina Gigli) da parte del soprano lirico di
coloratura Astrea Amaduzzi con il Maestro Mattia Peli al pianoforte, la
più famosa romanza dell'opera "Cari giorni", sia nella veste originale
scritta nel 1835 per Maria Malibran (nel Concerto "Omaggio a Leopardi e
Gigli" tenutosi il 22 giugno 2016 presso l'Auditorium del Centro
Mondiale della Poesia, al Colle dell'Infinito - ex convento Santo
Stefano - di Recanati) che nella versione successiva scritta per il
soprano Fanny Tacchinardi-Persiani, ruolo che ella interpretò per la
prima volta in Italia nel 1836-'37 e in seguito all'estero nel 1839-'40
con Rubini e Lablache (con Performance Live presso l'Aula Magna del
Comune di Recanati avvenuta il 2 agosto 2016 con il pianoforte di
Beniamino e Rina Gigli)
In
questa incantevole romanza, si possono notare lievi ma sostanziali
differenze tra la prima e la seconda versione, sia nel tempo che nel
testo che nel materiale compositivo, in particolare per quanto riguarda
la linea vocale. E' possibile qui raffrontare le due versioni,
ascoltandole in sequenza interpretate dalla voce del belcanto di Astrea
Amaduzzi.
Testo della prima versione: Romanza, in la minore - Andante (Introduzione orchestrale con violoncello solista), Andante malinconico - Tempo 2/4
Carcere. Ines è abbandonata sopra un rozzo sedile.
"Cari giorni a me sereni
d'innocenza e di virtù!
Foste brevi, siete spenti,
nè a brillar tornate più!
Cari giorni a me sereni
ah foste brevi, siete spenti,
nè a brillar tornate più,
foste brevi e siete spenti,
nè a brillar tornate più, tornate più.
Nel dolore è scorsa intera
la prim'ora dell'età!
Mia giornata innanzi sera
nel dolor tramonterà.
Nel dolore è scorsa intera,
ah mia giornata innanzi sera
nel dolore tramonterà,
mia giornata innanzi sera
nel dolor tramonterà, tramonterà,
nel dolor tramonterà,
nel dolor tramonterà."
Testo della seconda versione: No.7 Romanza, in la minore - Moderato (Introduzione orchestrale con violoncello solista), Andantino - Tempo 3/4
Ines abbandonata sopra un sasso della prigione, Ines piange:
"Cari giorni a me sereni
d'innocenza e di virtù,
foste brevi, siete spenti
nè a brillar tornate più,
foste brevi siete spenti
ah! no, no, non tornate più
oh ciel! nè a brillar tornate più.
Nel dolore è scorsa intera
la prim'ora dell'età
mia giornata innanzi sera
nel dolor, nel dolor tramonterà, tramonterà
mia giornata innanzi sera
nel dolor tramonterà.
Oh ciel! nel dolor tramonterà
mia giornata innanzi sera
nel dolore tramonterà,
tramonterà, sì."
Del repertorio della Tacchinardi-Persiani, il soprano Amaduzzi aveva già registrato live, il 10 novembre 2015, nel Teatro Persiani di Recanati la Scena ed aria finale di Imogene "Col sorriso d'innocenza", dal Pirata di Bellini.
Ma, certamente, il "cavallo di battaglia" della Tacchinardi-Persiani
resta in assoluto la "Lucia di Lammermoor", della quale opera
donizettiana "Il dolce suono - Ardon gl'incensi" la scena finale della
pazzia di Lucia è stata interpretata sempre dal soprano Amaduzzi nel
Concerto in omaggio a Beniamino e Rina Gigli "Nel segno del Belcanto
Italiano" presso l'Aula Magna di Recanati (con il pianoforte di Gigli)
18 marzo 2016.
Tornando al Persiani, oltre la sopracitata menzione del "Danao" da parte
di Leopardi, abbiamo anche una interessante recensione del 16 giugno
1827 che riportiamo qui di seguito.
Con l'ascesa di Fanny negli anni Trenta dell'Ottocento, oltre a
interpretare con successo i principali ruoli del Bel Canto di Rossini,
Bellini e alcune prime assolute di Donizetti, appena dopo la Malibran,
Fanny dal 1836 al 1840 cantò la "Ines" di suo marito, rendendola famosa
in Italia e all'estero.
Cartolina del Circolo Filatelico Numismatico Recanatese per il Bicentenario della nascita di Giuseppe Persiani (fronte) |
Cartolina del Circolo Filatelico Numismatico Recanatese per il Bicentenario della nascita di Giuseppe Persiani (Retro, particolare) |
Ecco alcune immagini dei principali ruoli da lei cantati, e locandine di importanti eventi mondiali con la Tacchinardi-Persiani.
Fanny Tacchinardi Persiani nel ruolo di Amina nella Sonnambula di Bellini. Ritratto di Karl Bryullov, 1834 |
Figurino del personaggio di Ipermestra, ruolo interpretato dalla Sig.a Tacchinardi Persiani, nell'opera Danao re d'Argo di Giuseppe Persiani, 1835 |
Fanny Tacchinardi Persiani ritratta come Lucia di Lammermoor (1838) |
Costume di Mme Persiani nel ruolo di Adina, nell'opera L'elisir d'amor di Donizetti, 1839 |
Costume di Mme Persiani nel ruolo di Amenaide, nel Tancredi di Rossini, 1840 |
Sig.ra Persiani nel ruolo di Rosina nel Barbiere di Siviglia di Rossini, ca. 1840 |
Costume di Mme Persiani nel ruolo di Linda, nell'opera Linda di Chamounix, 1842 |
I Capuleti di Bellini, atto IV, scena ultima. Romeo, madame Angri - Giulietta, madame Persiani (Stampa di Henry Valentin del 1849) |
Le opere Danao re d'Argo e Ines de Castro di Persiani al Teatro Comunale di Bologna nel 1836 con il soprano Fanny Tacchinardi-Persiani, moglie del compositore recanatese |
Grand Concert Mad. Persiani, 1840 |
Nel periodo 1936-1939, anche a causa della prematura scomparsa della
Malibran, la partitura ebbe ad opera del Persiani subì una sostanziale
trasformazione, spostando gradualmente la vocalità dagli originari
Malibran, Duprez, Porto ai non meno grandi Tacchinardi-Persiani, Rubini,
Lablache (con un rilevante spostamento generale della scrittura del
soprano e tenore da una tessitura originaria medio-grave della prima
versione ad una più acuta della seconda versione).
Persiani - INES DE CASTRO |
Titratto di Ines de Castro |
Cavatina di Ines de Castro (manoscritto) |
Cari giorni (incipit) - manoscritto della versione Malibran |
Frontespizio di Ines de Castro in un'edizione del 1839 |
Lbretto di Ines de Castro |
Ines de Castro con illustri interpreti Tacchinardi, Rubini e Lablache) |
Figurino per Ines de Castro, costume per M.me Tacchinardi |
Figurino per Ines de Castro, costume per M.me Tacchinardi |
Ines de Castro, figurino di Don Pedro, costume per Monsieur Rubini |
Una scena dalla Ines de Castro |
Il basso Lablache nell'opera Ines de Castro di Giuseppe Persiani nel 1840 |
Inès de Castro, estampe - Peint par Mr. le C.te de Forbin, 1839 |
Scena di Henry Berthoud per il 3° Atto di Ines de Castro al Teatro Italiano di Parigi nel 1839 |
Sugli esiti delle rappresentazioni di "Ines" con Fanny abbiamo le
recensioni in francese e inglese del periodo 1839-1840 che meritano di
essere lette con attenzione. Le riportiamo qui di seguito.
Première représentation d'Ines de Castro, opéra séria en trois actes, musique de M. Persiani. Avec Mme Persiani, Rubini et Lablache. L'artiste. Revue du XIX Siècle, 1839 |
Première représentation d'Ines de Castro, opéra séria en trois actes, musique de M. Persiani. Avec Mme Persiani, Rubini et Lablache. L'artiste. Revue du XIX Siècle, 1839 |
Théâtre royal Italien.Inès deCastro,opéra-séria en deux actes,musique de Persiani. Avec Mme Persiani, Rubini et Lablache. Annuaire historique universel pour 1839. Revu par M. Charles-Louis Lesur |
Signora Persiani, the new prima donna at the Italian Opera (The Musical Review - New York, 1839) |
Persiani's Ines de Castro (Courrier des Dames, 1840) |
La purezza e raffinatezza del canto della Tacchinardi-Persiani viene
confermata anche nella sua fine e composta scrittura, come vediamo in
questa lettera scritta di suo pugno nel 1838.
Lettre de Fanny Persiani à Édouard Robert, 21 juillet 1838 |
Oltre alla bella emissione nei cantabili, Fanny era famosa per le sue
acrobatiche agilità mai abbandonate nel corso degli anni, come
confermato ad es. dalla celebre "Polacca", di incredibile difficoltà
virtuosistica, per lei scritta dal marito nella sua ultima opera "Il
fantasma" del 1843.
Persiani - IL FANTASMA, Polacca cantata da Fanny Tacchinardi |
Notevole il fatto che nel 1858, quando ancora era in vita, la sua figura
di cantante venisse già storicizzata in una voce enciclopedica, non
certo breve, a lei dedicata, inserita nel "Dictionnaire universel des
contemporains" di Gustave Vapereau.
Gustave Vapereau - Dictionnaire universel des contemporains, 1858 - (Voce Fanny Persiani) |
Negli ultimi anni, i coniugi Persiani vissero a Parigi fin verso la fine
degli anni Sessanta dell'Ottocento quando scomparvero, e dunque nella
capitale parigina si trova ancora oggi il sepolcro di famiglia di questi
straordinari musicisti che segnarono una pagina di assoluta rilevanza
nella storia dell'opera italiana.
Il sepolcro della Famiglia Persiani a Parigi |
La loro arte e la loro vocalità, dalla scrittura compositiva del marito
all'esecuzione personale della moglie, in particolare con l'Ines scritta
per Fanny, rivive dopo 178 anni di oblio nella voce del soprano Astrea
Amaduzzi, che oltre ad essere apprezzata interprete belcantista è anche
un'ottima docente di tecnica vocale, dal momento che alla sua "Scuola"
sa richiamare, ogni mese dal 2013 a questa parte, cantanti provenienti
da tutto il mondo, dai principianti agli studenti di canto avanzati e
persino ai professionisti che vogliono perfezionare la loro tecnica,
partecipanti sia attivi che uditori delle "Belcanto Italiano
Masterclasses" che si tengono costantemente in Italia (tra Ravenna, Roma
e Recanati) e all'estero, con il sostegno e l'approvazione di Beniamino
Gigli jr. di Roma.
Il celebre tenore Rubini nel ruolo del titolo ne "Il Solitario" di Persiani alla Scala di Milano, 1829 |