lunedì 15 gennaio 2018

Il Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® partner a Cremona il 16 febbraio 2018 di un grande evento gigliano


Astrea Amaduzzi con il musicologo Stefano Ginevra, curatore del Trattato di Garcia per l'editore Zedde - (Verona, 23 novembre 2017, Sala Maffeiana, Concerto in omaggio a Beniamino Gigli)

E' forse il teatro più antico di Cremona: eretto nel 1675, fu voluto da Giulia Ariberti Rangoni, moglie del marchese Giovan Battista Ariberti.


Dopo una parentesi di destinazione d'uso oratoriale (fino al 1798 con i Padri Filippini), fu l'architetto cremonese Faustino Rodi che, incaricato del progetto di cambiamento, realizzò nel 1807 varie modifiche, e portò al teatro la forma di arena con una bella galleria ornata da colonne.


In questa elegantissima e raffinata cornice, oggi chiamata "Teatro Filo", il 16 febbraio 2018, alle ore 17,00 si terrà un concerto molto particolare, in cui il "Belcanto Italiano ® Duo" promosso dal CISBI si esibirà in un concerto davvero unico; un evento gigliano d'eccezione che vedrà la collaborazione di prestigiosi partner lavorare assieme per la grande qualità dell'Opera con un particolare interesse alla migliore scuola lirica italiana sotto la direzione artistica del M° e musicologo Stefano Ginevra.

Il Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® "Beniamino e Rina Gigli" di Recanati, (CISBI) concerta l'evento con le seguenti collaborazioni:
- Associazione Internazionale di Didattica e Interpretazione Vocale (A.I.D.I.V.)
- Direzione del Teatro Filo
- Museo della Radio e Museo dell'Opera di Verona
- Associazione Beniamino Gigli di Recanati

Il "Belcanto Italiano ® Duo", Astrea Amaduzzi, Soprano e M° Mattia Peli, Pianista

Il "Belcanto Italiano ® Duo" delizierà il pomeriggio musicale con l'arte del Soprano Astrea Amaduzzi e del Pianista Mattia Peli con le più belle e celebri arie del melodramma italiano.
L'esecuzione dei due artisti sarà alternata ad ascolti eccezionali della voce di Gigli da dischi originali fatti ascoltare sui grammofoni della collezione del Presidente del Museo della Radio di Verona, Alberto Chiàntera. All'evento parteciperà anche Beniamino Gigli jr, nipote del grande tenore italiano, che racconterà aneddoti sulla vita del nonno.

L'ingresso al concerto è libero 

Da sinistra il M° Mattia Peli, il Soprano Astrea Amaduzzi e Alberto Chiàntera, Presidente del Museo della Radio di Verona con alcuni grammofoni della sua collezione - (Roma, 8 marzo 2017)

Il legame tra Cremona e il nome di Gigli è importante, dal momento che il grande Beniamino cantò a Cremona nel 1934 il ruolo di Enzo ne "La Gioconda" di Ponchielli, per celebrare il centenario della nascita del compositore, nei giorni 10, 12, 15 luglio in Piazza del Comune.
Altri interpreti con lui furono G. Cigna, G. Pederzini, E. Nicolai, M. Falliani, M. Basiola,
T. Pasero, direttore T. Serafin

A Gigli viene donata una medaglia con lo stemma della città e un ritratto di Ponchielli. Il 1934 è stato un anno particolarmente importante per Gigli: 20° anniversario del suo "battesimo d'arte" nella "Gioconda", avvenuto nel 1914 al Teatro Sociale di Rovigo, per cui il tenore volle deporre una corona di fiori accanto al monumento dell'insigne compositore. 

Vennero poi pubblicati due brani della rappresentazione del 10 luglio 1934 che, come ci ricorda Miguel Patrón Marchand, nel suo libro "Come un Rayo de Sol. El áureo Legado de Beniamino Gigli" - (MPM Editor Santiago de Chile 1996), rivelarono in "Voce di donna/Enzo Grimaldo, principe di Santafior", nell'Atto I, un 'piano' incantevole del tenore e un timbro tanto grazioso quanto potente, mentre nel brano "Sulle tue mani", nell'Atto IV, Gigli brillò unitamente alla Cigna, dominando in modo assoluto ed emettendo un si bemolle molto timbrato.

Altro curioso aneddoto gigliano: pochi mesi prima, (per l'esattezza il 9 aprile 1934), al Teatro Ponchielli di Cremona si rappresentava il dramma "Redenzione" dell'onorevole Roberto Farinacci. Era presente anche Beniamino Gigli che, evocato a gran voce dalla folla, si sporse a salutare e a ringraziare dal palco reale. Di seguito una cronaca originale dell'evento:
"Cremona. La lieta serata si arricchì di un evento fuori programma che riuscì assai gradito al pubblico. Durante un intervallo alcuni spettatori scorsero in un palco Beniamino Gigli. Il celebre tenore aveva voluto fare una rapida apparizione nella nostra città per ascoltare il dramma dell'on. Farinacci. L'entusiasmo dei primi che riconobbero il grande artista, si propagò in un istante in tutto il teatro. E fu una acclamazione improvvisa, viva, insistente, affettuosissima, che si rinnovò per due, per tre volte. Il pubblico non si stancava di applaudire, di acclamare, di chiamare per nome il grande interprete di tante partiture. Gigli, commosso per l'inattesa dimostrazione di viva simpatia, si affacciò al palco reale ove in quel momento era ospite del Prefetto S.E. Carini. Si affacciò per un istante; ma la sua apparizione venne salutata da un nuovo applauso tanto insistente, ch'egli non soltanto dovette rimanere per qualche istante alla balaustrata del palco, ma dovette presentarsi altre volte.
Queste ovazioni hanno detto all'illustre artista la gioia vivissima di tutta Cremona per poterlo finalmente acclamare nella prossima stagione estiva e la gratitudine per avere egli accettato di contribuire, con il dono sublime della sua voce d'oro, alla valorizzazione ed alla celebrazione del genio musicale di Amilcare Ponchielli."
(Giornale sconosciuto di Cremona, Emilia Bricchi Piccioni)

Centenario della nascita di Ponchielli celebrato da Gigli a Cremona nel 1934










domenica 26 novembre 2017

A VERONA RISORGE IL BELCANTO ITALIANO A 60 ANNI DALLA MORTE DI BENIAMINO GIGLI


"ALLA SALA MAFFEIANA DI VERONA RISORGE IL BELCANTO ITALIANO
A 60 ANNI DALLA MORTE DI BENIAMINO GIGLI" - Così, pieno di entusiasmo si esprime il musicologo Stefano Ginevra, presente il 23 novembre all'eccezionale concerto che si è tenuto a Verona per ricordare il grande tenore Gigli; continua nella sua recensione:

"Un rituale di resurrezione musicale si è celebrato alla Sala Maffeiana di Verona, il 23 novembre scorso. Da un lato il Belcanto italiano nella scuola di Beniamino Gigli tra passato e futuro. Ed era Alberto Chiàntera, con l'aiuto del figlio Francesco, a testimoniarlo attraverso i grammofoni originali del Museo della Radio di Verona, di cui è direttore.

Beniamino Gigli jr con il soprano Astrea Amaduzzi Verona 23 novembre 2017

Rinforzava la complicità aneddotica gradevole e arguta di Gigli Beniamino jr, nipote del grande tenore di Recanati.

Dall'altro lato il presente, testimoniato dalla travolgente, astrale tecnica belcantista di un soprano, Astrea Amaduzzi, di cui è ben lecito dire che il nome attesta il valore.
Voce angelica, suono puro, squillante e melodioso , ricco arcobaleno di espressività coinvolgenti, estensione vertiginosa, agilità nitida, puntuale, sorretta da fiati portentosi, legati fascinosi , alternati a folgoranti accensioni. Così i brani virtuosistici di Mozart, Rossini, Bellini in programma, hanno assunto una rivitalizzazione sorprendente, quasi non più fruibile nel tempo della prevaricazione della frenesia dell'urlo strozzato, ingigantito soltanto dalla amplificazione artificiale e sorretto da una povertà colpevole dell' odierna politica culturale musicale.

Astrea Amaduzzi e Stefano Ginevra, curatore del Trattato di Garcia per l'editore Zedde - Verona, 23 novembre 2017, Sala Maffeiana, Concerto in omaggio a Beniamino Gigli
Astrea Amaduzzi e Stefano Ginevra, curatore del Trattato di Garcia per l'editore Zedde - Verona, 23 novembre 2017, Sala Maffeiana, Concerto in omaggio a Beniamino Gigli

Ha lodevolmente contribuito al successo dell'evento Mattia Peli, un pianista non esclusivamente solfeggista, ma attento a cogliere e sorreggere con lucida intelligenza le indovinate ispirazioni poetiche della artista di canto.

Ben articolate le coreografie a cura di Rossana Sechi. Nel pubblico numeroso, plaudente, figuravano bei nomi della società veronese, competenti addetti ai lavori delle regioni limitrofe, e un nutrito gruppo di fans della Lirica areniana e di Recanati. Brillava per l'assenza la rappresentanza della attuale amministrazione comunale."



Una cartolina con dedica di Beniamino Gigli jr dedicata al soprano Astrea Amaduzzi, definita la "rappresentante del Bel canto"

La Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona gremita per il Concerto dedicato a Gigli nel 60° anniversario della sua scomparsa. In prima fila, da destra, al 4° posto il soprano Carmen Lavani, al 5° il tenore Ugo Benelli. Da sinistra: al 2° posto il pronipote di Giacomo Lauri-Volpi, in seconda fila dalla metà di sinistra al 1° posto il musicologo Stefano Ginevra.

Così poi si è espresso Ugo Benelli, uno dei più grandi tenori di grazia del XX Secolo, che in prima fila, dalla sala gremita, ha assistito alla manifestazione:

"Grandissima manifestazione in onore di Beniamino Gigli con la presenza di suo nipote (....) Che dire di Astrea Amaduzzi che ho ascoltato con gioia e passione molte volte....-ma questa volta in una sala con "atmosfera" e bellissima e gremita..... mi ha sbalordito! Virtuosismi a non finire, fiati interminabili a dimostrazione di cosa vuol dire CANTARE SUL FIATO insomma una AUTENTICA PRIMA DONNA DEL BELCANTO e Mattia Peli concentratissimo al pianoforte ha fatto suo lo strumento piegandolo al suo volere con accenti accorati, languidi e virtuosi e suoni a volte potenti da....orchestra e dolcissimi da ......carezze alla tastiera!...."

Entusiastica anche la testimonianza del soprano Carmen Lavani

"Davvero serata indimenticabile che ha raggiunto il suo acme durante l'esecuzione di Arie d'opera eseguite da Astrea Amaduzzi che ci ha regalato colla sua voce un canto prezioso supportato da una tecnica eccezionale!" (....) "tutti i miei complimenti naturalmente alla collaborazione splendida di Mattia Peli che ha supportato Astrea in modo altrettanto eccezionale, "respirando" con lei e sostenendola sempre, quasi che il suo pianoforte fosse uno strumento a fiato in tutt'uno con lei!"

Venuto appositamente dalle Marche, Pierluca Trucchia, Presidente della storica Associazione Beniamino Gigli, fiore all'occhiello nel territorio di Recanati, così ha descritto il concerto:

"Manifestazione di alto livello a Verona per il 60°anniversario della scomparsa di Beniamino Gigli nella prestigiosa sala Maffeiana della Filarmonica. Sala gremita con il pubblico delle grandi occasioni accorso per ascoltare le varie testimonianze di Beniamino Gigli, l'applauditissimo concerto del soprano Astrea Amaduzzi e dal maestro Mattia Peli intervallati dal canto di Gigli ascoltato attraverso i grammofoni e dischi originali. Presente un abito civile di Gigli inviato dalla famiglia (del Cav.) Doria (che sarebbe stato presente)--- (recentemente scomparso) ricordato all'inizio del concerto."

Grande entusiasmo anche da parte di Dante Benazzi, collezionista gigliano, che per l'occasione ha portato in mostra la valigia di Gigli assieme ad alcune lettere e fotografie rare.


I grammofoni di Alberto Chiàntera - foto di Pierluca Trucchia

Splendida la scenografia e la coordinazione degli ascolti a cura di Alberto Chiàntera, a partire dal molto applaudito momento d'apertura di tutto lo spettacolo, con le note della violinista Marisa Pasquali accompagnata dal Maestro Mattia Peli al pianoforte, che hanno portato, con l'idea originale del Presidente del Museo della Radio di Verona, al giusto clima emotivo per questo grande evento. Chiàntera, fondatore di questo eccezionale museo, ha messo a disposizione gli splendidi grammofoni della sua collezione per ascolti su dischi originali a 78 giri con incisioni di Gigli, tra un'aria e l'altra eseguita dal soprano Astrea Amaduzzi.

Il soprano Astrea Amaduzzi accompagnata dal Maestro Mattia Peli, Presidente del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano ® di Recanati, a sinistra un abito da passeggio di Beniamino Gigli e a destra gli splendidi grammofoni della collezione Chiàntera








martedì 22 agosto 2017

L'arte del soprano Rina Gigli nell'opera italiana (Napoli, 31 gennaio 1916 – Recanati, 22 agosto 2000)

 "...(Rina Gigli)...Padrona dello spartito dell'opera ha saputo fondere il suo Bel Canto con la musica pucciniana realizzando una perfetta interpretazione lirico psicologica"
(Ancona, "La Voce Adriatica" 1958)

"La sua ottima scuola di canto le ha permesso delle mezze voci di grande dolcezza"
(Corriere di Napoli)


35 anni di carriera come cantante.
Pianista.
Nominata Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, Cavaliere della Repubblica del Portogallo, e tra le altre onorificenze perfino un diploma onorario della Croce Rossa Giapponese.

Tutto questo e molto altro ancora era Rina Gigli.

Ebbe forse una vita inquieta, sposò in secondo matrimonio il Basso Plinio Clabassi, anch'esso eccellente cantante.
Nelle foto appare sempre con un sorriso dolce spesso solo appena accennato, uno sguardo profondo e vagamente nostalgico. Viene da chiedersi di più su questa figura artistica.

Una risposta sulla personalità di Rina Gigli si può trovare più vicino di quanto si pensi, indizi chiarissimi sulla sua anima musicale traspaiono dalla sua voce; preziose registrazioni che ci sono rimaste; bastano talvolta semplici ascolti per evitare lunghi giri di parole; il messaggio più autentico di Rina Gigli sta nella sua voce; notevolissime recite in tutto il mondo in cui l'hanno affiancata Schipa, Di Stefano, Tagliavini, Vinay, Gobbi e perfino un calibro come Giacomo Lauri-Volpi, forse si sarà emozionata, proprio lei che era abituata alla leggenda della voce immortale di Beniamino Gigli.

Il padre l'aveva indirizzata allo studio del pianoforte, malgrado lei desiderasse da sempre cantare; e questa sua passione fu così tanto forte che di fronte all'evidenza del suo impegno e del suo valore perfino un gigante come Beniamino Gigli cedette il passo al suo volere. E così fu, la portò da un Maestro di sua fiducia, Astolfo Pescia che le dette una tecnica salda e un'emissione facile, va chiarito che furono il soprano Bice Mililotti e Pescia i suoi veri maestro di canto, e non Rosina Storchio, con cui Rina invece preparò tutto il ruolo di Traviata che debuttò a Parma nel 1943 affiancata dal padre (in precedenza comunque Rina aveva già cantato in un'opera completa, debuttando nell'Amico Fritz di Mascagni a Spoleto nel 1940).

Oggi 22 agosto 2017 la vogliamo ricordare proprio così, con la sua voce che continuerà a raccontare la storia dei Gigli alle generazioni passate e future.

M° Astrea Amaduzzi 


Rina Gigli intervistata al Teatro dell'Opera di Roma nel 1980




Rina Gigli sings live at age 70 (!!) at her home in Recanati




Il soprano Rina Gigli al Museo Gigli di Recanati




Rina Gigli - Non mi resta che il pianto -
L'Amico Fritz - Mascagni




Rina Gigli live in 1955 - "Un bel dì vedremo"




Luigi Vincenzoni ricorda Beniamino e Rina Gigli - Recanati, 28-09-2015




 

Rina Gigli in "Großes Sängerlexikon", Volume 4, di Karl-Josef Kutsch, Leo Riemens - Muenchen, 2003



"La scomparsa di Rina Gigli", da "L'Opera", settembre 2000
 
Beniamino Gigli con la piccola Rina
 
Rina Gigli

Rina Gigli ragazzina al pianoforte

Rina Gigli

Rina Gigli

 
Testimonianza di Rina tratta dal suo libro "Beniamino Gigli, mio padre - 1986


Tratto da "Beniamino Gigli: il tenore di Recanati" - di Torsten Brander, 2001


Rina Gigli, Roma 1941


Programma del Concerto Martini & Rossi, 6 aprile 1942. Tredicesimo concerto vocale e strumentale con la partecipazione del soprano Rina Lorenzelli Gigli e del tenore Beniamino Gigli

Beniamino Gigli, Vincenzo Bellezza, Rina Gigli e Paolo Silveri in TRAVIATA nel 1943







Rina Gigli in abito da scena

 
Rina Gigli

 
Rina Gigli

 
Foto di Rina Gigli con dedica al Maestro Dino Fedri

 
Beniamino and Rina Gigli with Silveri and Magnoni - Covent Garden, London, 1946 (Program Signed)

"And we applaud Beniamino and Rina Gigli, London 1946"

 
Rina Gigli

 
Rina Gigli assieme alla madre (a sinistra)

 
Beniamino e Rina Gigli - Concerto di beneficenza a Buenos Aires nel 1948
 
Beniamino e Rina Gigli in concerto a Roma nel 1949
 



 
Beniamino e Rina Gigli cantano nell'Elisir d'amore a Porto Recanati - luglio 1950



 
Beniamino e Rina Gigli in Traviata - Johannesburg-1951

Opera Stars London 1951 (Rina Gigli, Plinio Clabassi)

 
Rina Gigli con il marito, il basso Plinio Clabassi nel 1958

 
Rina Gigli in Sonnambula
 
Rina Gigli in Traviata
 
Rina Gigli in Amico Fritz

Rina Gigli in Pagliacci

Rina Gigli in Manon Lescaut
 
Rina Gigli in Butterfly













 
Autografo di Rina Gigli

 
Rina Gigli - Desdemona (Dedica e firma, 1962)


Rina Gigli - Mimì (Dedica e firma, 1961)






Rina Gigli mentre riceve gli applausi in teatro dal suo affezionato pubblico

Rina Gigli al Circolo Ufficiali di Roma


Rina Gigli con i suoi pappagalli, foto dall'Archivio Luce
 
Rina Gigli al pianoforte

 
"La sfortuna di chiamarsi Gigli (Rina Gigli)", di Giacomo Lauri-Volpi - "Musica e Dischi", maggio 1971




Intervista al soprano Rina Gigli, tratta da Bruno Baudissone - "Un nido di memorie", 1983



 DISCOGRAFIA DI RINA GIGLI:
















Discografia di Rina Gigli (Segue)

Arie:

Bellini - "Ah, non credea mirarti" (La sonnambula)
Bellini - "Deh non voler" (Norma, reg. live)
Verdi - "Mercè, dilette amiche" (I vespri siciliani)
Verdi - "La vergine degl'angeli" (La forza del destino - reg. live)
Verdi - "Pace, mio Dio" (La forza del destino)
Verdi - "Sul fil d'un soffio etesio" (Falstaff)
Mascagni - "Flammen perdonami" (Lodoletta - reg. live)
Puccini - "Vissi d'arte" (Tosca - reg. live)
Puccini - "Un bel dì vedremo" (Butterfly), live 1955
Grieg - "Solveig's Song" (Peer Gynt), cantato in italiano

Alcuni duetti con il padre Beniamino, tra i quali ricordiamo "La fatal pietra sovra me si chiuse", dall'Aida di Verdi (reg. 1941), "Già nella notte densa", dall'Otello di Verdi (reg. 1951), "Lontano, lontano", dal Mefistofele di Boito (reg. 1951) e "Non hai compreso un cor fedel", da Les pecheurs de perles di Bizet, duetto cantato in italiano.

Opere complete:

G. Bizet - "Carmen" (in ital.), con Ebe Stignani, Beniamino Gigli, Gino Bechi, dir. Vincenzo Bellezza - EMI 1949

P. Mascagni - "L'amico Fritz", con Beniamino Gigli, Afro Poli, Miriam Pirazzini, dir. Gianandrea Gavazzeni - dal vivo Napoli 1951

G. Donizetti - L'elisir d'amore, con Beniamino Gigli, Italo Tajo, Giuseppe Taddei, dir. Gianandrea Gavazzeni - dal vivo Napoli 1953

A. Catalani - "Loreley", con Anna De Cavalieri, Ken Neate, Piero Guelfi, dir. Alfredo Simonetto (Milano 1954)

G. Pietri - "Maristella" (selezione), con Agostino Lazzari, Carlo Tagliabue, Gianna Galli e Rina Corsi, dir. Arturo Basile - dal vivo Torino 1956




Duetto "Già nella notte densa" dall'Otello di Verdi con Beniamino e Rina Gigli, 1951

Si ringrazia in particolare il nipote recanatese di Beniamino Gigli Luigi Vincenzoni per le testimonianze e il materiale fotografico.

APPENDICE:
Intervista al soprano Rina Gigli tratta dalla rivista
"SETTENOTE musicali"
GIUGNO 1959 - Anno III Numero 6